Il dono: una pratica per pochi?

Grazie a Vita negli ultimi 10 anni possiamo avere un report sulla generosità degli italiani. I dati del 10° Italy Giving Report provengono dalle dichiarazioni dei rediti 2023 sull’anno 2022 e informa sul valore esatto delle donazioni verso realtà del mondo non profit che gli italiani hanno documentato al fisco. Ciò che emerge chiaramente è che nell’anno successivo all’emergenza Covid scendono i donatori ma salgono le donazioni, ciò solleva una domanda: il dono sta diventando una pratica per pochi?

Donazioni più alte

Nel 2023, cresce il volume delle donazioni, raggiungendo quota 7,457 miliardi, rispetto ai 6,790 miliardi dell’anno precedente, segnando un +9,83%. Inoltre, le donazioni crescono in proporzione, più della crescita dei redditi dichiarati (+6,3%) quindi le cose son due: o gli italiani donano di più oppure hanno imparato a donare meglio e ad utilizzare i relativi benefici fiscali.

Già questo è un dato positivo, ma ce ne sono altri.

Le imprese, che aumentano il loro impegno, soprattutto attraverso partnership con le Organizzazioni del Terzo Settore, aumentando così il loro apporto economico. Tuttavia, il potenziale di crescita rimane ancora enorme.

Le Fondazioni Bancarie, il cui contribuito rimane rassicurante e segna un aumento dell’8,9%, rimanendo in linea con “quota 1 miliardo”. Interessante anche il dato di Assifero, che stima la capacità erogativa delle proprie associate intorno ai 400 milioni di euro.

Il crowdfunding continua a fare il suo mestiere, in crescita, così come l'Art Bonus.

Note dolenti: i donatori sono in calo

Nel 2023, circa 8,4 milioni di italiani hanno effettuato almeno una donazione, in calo rispetto ai 9 milioni del 2022, praticamente un -6,78% di donatori a realtà non profit  rispetto l’anno precedente.

Ciò significa che l'importo medio donato è aumentato: chi dona, dona di più. Ma chi sono i donatori? I dati mostrano che le persone con redditi più alti sono quelle che donano di più, ma cresce anche l’impegno dei giovani, in particolare nella fascia 25-34 anni, con un aumento del 5% rispetto all'anno precedente. Tuttavia, il gruppo più consistente di donatori rimane quello degli over 55, che rappresentano oltre il 60% del totale.

Dove vanno le donazioni?

Le cause più sostenute restano la salute e la ricerca scientifica, che ricevono il 40% delle donazioni. Seguono le emergenze umanitarie (25%) e l’aiuto alla povertà (20%). Interessante la crescita delle donazioni per la tutela dell’ambiente, che ha visto un incremento del 7% rispetto al 2022.

Una sfida per il futuro

La generosità in Italia resiste, e nonostante le sfide, il futuro del dono non è scritto. La crescita dell’impegno giovanile e l’attenzione a nuove cause indicano che la solidarietà può evolversi e adattarsi ai cambiamenti della società.

Chi dona lo fa sempre più in maniera consapevole e il terreno di gioco per tutti gli enti del Terzo Settore sarà delineato da alcuni punti chiave:

  1. Diffondere la cultura del dono che aiuta a far crescere la torta delle donazioni e ad aumentare il numero di donatori;
  2. Curare la relazione con il donatore/donatrice che non vuole più sentirsi un bancomat ma parte integrante di una community e di un territorio.

Non c’è più solo la ‘buona causa’, ma anche ‘la tua causa dentro il territorio’, e questo contribuisce a fare in molti casi la differenza.

Le associazioni certificate Merita Fiducia sono ETS veronesi che hanno completato un percorso valutativo orientato ad analizzare la dimensione organizzativa e gestionale, favorendo la propria crescita interna e la condivisione di buone prassi nel campo della rendicontazione, della comunicazione sociale e della raccolta fondi. Le trovi qui.

di Laura Zecchin - Sportello Fundraising CSV Verona