Nonostante le difficoltà con cui le associazioni sono state chiamate a confrontarsi durante la pandemia, il 2020 ha portato con sé alcune notizie di carattere più positivo. Fra queste una degna di interesse è quella del progressivo ringiovanimento dei donatori. Secondo la ricerca “Global Trends in Giving 2020” i nati tra il 1987 e il 1997, noti come millennials, rappresentano il 34% del totale dei donatori, mentre la fascia 56-75 si colloca al 30%.
Inoltre dall’indagine <<Donare 3.0>>, portata avanti dalla piattaforma La Rete del dono, è emerso che gli under 40 hanno donato per l’84% dei casi, mentre i nati tra il 1965 e il 1980, coloro che vengono spesso identificati come la generazione X, hanno donato nell’81% dei casi. Dati dunque molto incoraggianti, che testimoniano un avvicinamento al mondo della donazione anche da parte di nuove persone.
A questo si aggiunge un coinvolgimento sempre crescente della fascia d’età ancora più giovane, quella che va dai 18 ai 24 anni. La piattaforma La Rete del Dono infatti ha evidenziato come questi donatori sono passati dal 5,6% del 2019 al 10,6% del 2020 fino al 15,4% del 2021. Nello stesso periodo gli over 65 erano il 72% nel 2019, il 11,3% nel 2020 e infine l’8,5% quest’anno.
Sicuramente il propagarsi di campagne di solidarietà sui social network ha avvicinato anche chi non ha mai donato a questo mondo. L’esperienza vissuta durante l’emergenza Covid ha fatto il resto, facendo sentire coinvolti in prima persona anche i più giovani, che comunque hanno condiviso la difficoltà del momento.
Inoltre, le piattaforme digitali di crowfunding rendono la donazione molto semplice e veloce, anche nel pagamento. PayPal infatti risulta uno degli strumenti preferiti dagli italiani. Non solo, le piattaforme consentono una rapida condivisione della campagna sui social network. Le persone più giovani infatti vogliono condividere con i propri followers le idee in cui credono. Il coinvolgimento in prima persona, anche attraverso la loro stessa attivazione di campagne di raccolta fondi, li ha resi convinti delle loro azioni e della volontà di condividerle con le altre persone. Facebook, Instagram e WhatsApp si configurano come uno dei migliori stimoli alla donazione
Tutto questo porta a una naturale considerazione per il mondo delle associazioni. È evidente che queste si troveranno di fronte a generazioni molto diverse da quelle che le hanno precedute e con la quale dovranno inevitabilmente confrontarsi. L’obiettivo è trovare lo strumento più immediato e diretto per intercettarle fin da subito. Come ha provato l’emergenza sanitaria, un alto grado di engagement è più facilmente raggiungibile quando si fa riferimento al vissuto personale e questa forse può essere la formula vincente per “costruire i donatori di domani”.
Elaborazione testi a cura di Maria Ziggioni - CSV Verona
Per approfondire i contenuti dell'articolo:
Donazioni, il digitale raggiunge il contante per la prima volta - Il Sole 24 ORE
Donazioni, l’avanzata dei millennials in Italia - Il Sole 24 ORE
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